SESTO SAN GIOVANNI – I cambiamenti strutturali non serviranno a niente, per sanare il deficit dell’azienda farmacie comunali, se non si agirà su tutta l’organizzazione tenendo presente i costi di esercizio con la voce personale tra le prime da rivedere, eliminando i compensi molto alti per i dirigenti, cifre che superano i 110mila euro. Altra spesa negativa è il magazzino non più remunerativo, anzi uno dei principali fattori di perdita di esercizio.
Messe così le cose, l’azienda farmacie comunali che il sindaco ha detto di voler risanare, intervenendo direttamente sulla gestione, non sembra avere vita facile, perché i quasi 500mila euro di deficit dello scorso anno (ma i revisori del bilancio sostengono che sono 350mila euro) sono una cifra enorme da recuperare in un periodo come quello attuale di crisi e di calo delle vendite nei punti chiavi. Persino la farmacia notturna di viale Marelli, che è sempre stata in attivo, ha avuto un calo di quasi 50mila euro. Ma la voce, per ora non confermata, che farebbe gridare allo scandalo è che a capo dell’azienda il sindaco Chittò vorrebbe mettere il suo attuale capo di gabinetto.
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