COLOGNO MONZESE – Ora madre e figlio mescolano le carte per evitare l’ergastolo di entrambi. E’ questa la chiave di lettura che danno i legali della vittima Andrea La Rosa, il calciatore 35enne e allenatore di squadre minori a Cologno Monzese, che fu attirato in una trappola e ucciso in modo macabro.
Del delitto sono stati riconosciuti responsabili Raffaele Rullo 38 anni e la madre Antonietta Biancaniello, 61 anni, condannati all’ergastolo. In base alla ricostruzione durante il processo fu accertato che l’ex calciatore, amico di Rullo, fu chiamato nella loro casa per proporre un affare facendosi portare dalla vittima circa 30mila euro. Poi le cose andarono diversamente: l’ex calciatore fu stordito con del sonnifero, messo i un bidone con l’acido e poi dopo averlo accoltellato a morte portato in una discarica.
Ora i difensori della madre hanno cambiato versione e sostengono, in vista del processo di appello fissato per metà novembre, che l’omicidio sarebbe stato tutta opera del figlio e che solo a cosa avvenuta la donna avrebbe dato una mano per liberarsi del corpo. Un modo per evitare l’ergastolo? Lo stabiliranno i giudici dell’appello.
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