
Mari Pagani, consigliera del Pd
SESTO SAN GIOVANNI – Mari Pagani, consigliera del Pd, con un comunicato fa la storia dei soldi stanziati per aiutare i portatori di handicap e i ragazzi dei centri estivi e che non sono stati impegnati secondo le necessità determinate dal Covid 19. Scrive Mari Pagani: “Vi ricordate i 149.000 euro destinati dal Governo ai Centri Ricreativi estivi ? Il Sindaco Di Stefano li contabilizzò tutti con una variazione di bilancio. L’Assessore Pizzochera, però, dichiarò di usarne solo 70.000 altrimenti il comune (quello che ha estinto un debito con 24 anni di anticipo!!!) sarebbe andato in bancarotta. E dunque di fatto cancellò subito 79.000 che spettavano di diritto alle famiglie perché stanziati apposta per i servizi educativi estivi.
Non contenta l’Assessore Pizzochera decise che i 70.000 sarebbero andati alle famiglie rimaste fuori dai centri ricreativi comunali (?) e poi siccome non ci fu nessuno, decise di destinarli alle famiglie di ragazzi disabili che non potevano frequentare i centri ricreativi comunali. I comitati genitori avevano chiesto di usare tutti i 149.000 ma a fronte di un NO con una pregiudiziale tutta politica, avanzarono delle proposte su come usare i 70.000 euro e furono accusati di sottrarre i soldi all’assistenza disabili.
La determina dirigenziale, è il resoconto dei soldi usati dall’amministrazione: su 70.000 euro ne sono stati spesi poco più di 7000, un decimo dello stanziamento per un totale di 7 utenti.
A dimostrazione che le proposte fatte allora, che riguardavano l’aumento delle ore del servizio in entrata e uscita dei centri ricreativi e l’aumento dell’età di frequenza fino a 14 anni (oltre a favorire una necessaria conciliazione dei tempi famiglia- lavoro) erano decisamente praticabili senza rubare niente a nessuno in una guerra tra poveri tipica della destra più volgare. Bastava solo un po’ di volontà politica.
Se i soldi spesi sulla disabilità ai centri ricreativi risultano così pochi, non è perché i bisogni in città non ci siano ma perché i ragazzi iscritti ai centri ricreativi cittadini erano una minima parte: soldi stanziati molto in ritardo dopo che le famiglie erano state costrette a organizzare l’estate dei loro figli in modo differente. E questo numero esiguo di iscritti non era un mistero insondabile, era una previsione assolutamente calcolabile. Bastava mappare il servizio, capirne l’impatto economico e investire anche su altro, come richiesto anche dal PD in commissione. Oltretutto non è alleggerendo una retta in un centro ricreativo privato che si risponde alle esigenze di inclusione….
Tutti questi soldi che erano stanziati e non sono stati usati (fate 149000 – 7000 = 142.000 euro) sono una grande occasione persa di aiutare una comunità dopo la pandemia e sono una scelta e una responsabilità tutta politica di questo Sindaco e del suo Assessore Pizzochera.
E ancora oggi, mentre stiamo discutendo se privare di un pezzo di giardino una scuola della nostra città, mi giungono voci che alcuni bambini ancora senza sostegno educativo, non riescono a fare il tempo pieno e devono lasciare la classe molto prima delle 16, a differenza dei loro compagni “normodotati”. Alla famiglia è chiesto di sopperire a una mancanza che non dipende da loro. A questi ragazzi viene ricordato ogni giorno che la loro diversità è solo un problema e non una ricchezza. Possibile che a pagare debbano essere sempre i ragazzi e le loro famiglie? (Mari Pagani)
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Categorie:Attualità, Politica
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