Uccise il padre facendolo a pezzi: si decide per l’infermità mentale del giovane assassino di Sesto

Antonio Loprete, la vittima

 SESTO SAN GIOVANNI – Troppo giovane per essere definito pazzo totale, anche se in un momento della follia ai prende un’arma e si uccide il proprio padre. La Procura di Monza per andare avanti nel giudizio chiederà una consulenza. Nel caso specifico parliamo di Gianluca Loprete, il 19enne, il giovane che il 12 giugno scorso ha ucciso il padre Antonio, bancario di 57 anni con il quale conviveva a Sesto in via Saint Denis e poi lo ha sezionato in più parti. Così il corpo del povero uomo fu trovato dai carabinieri dopo la telefonata del figlio: venite ho ucciso mio padre.

Un delitto atroce per il modo come il giovane si è accanito sul corpo dell’uomo che lo aveva sempre difeso e tenuto in casa, malgrado diversi problemi. Fino a sacrificare ogni momento del suo tempo libero pur di stare vicino a quel figlio che non aveva pace. Ora compiuto il delitto si deve accertare con una nuova perizia del tribunale se il ragazzo ha agito in uno stato psicotico, che vorrebbe dire assoluzione per incapacità d’intendere e di volere.

Infatti nel caso venisse riconosciuto lo stato di psicotico significherebbe che al giovane verrebbe riconosciuto lo stato di “un disturbo psichiatrico grave caratterizzato da un distacco dall’ambiente che lo circonda, da forti difficoltà ad iniziare delle attività e a provare sentimenti autentici nei confronti delle altre persone”, portandolo ad agire con gesti folli senza avere coscienza di quello che commette. Una perizia che potrebbe portare all’infermità mentale con assoluzione dell’omicidio e il ricovero in un istituto di cura.

In tribunale all’udienza era presente il giovane, che attualmente si trova in carcere a Pavia.

 



Categorie:Cronaca

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