Pista ciclabile che collega Sesto a Milano sotto accusa da parte degli utenti che la utilizzano per lavoro, studio e commissioni varie. La pista disegnata sulla corsia non offre garanzie e i rischi d’incidenti sono elevati. Per questo un gruppo di ciclisti ha dato vita ad una manifestazione di protesta.
Chiedono al comune di Milano una ciclabile umana per proteggere dalle auto chi ogni giorno pedala in viale Monza: l’hanno costruita con i loro corpi e le loro due ruote ciclisti e cicliste che la utilizzano giornalmente. “Perché è vero che la corsia ciclabile realizzata nel 2020 è usatissima (+276% di biciclette) ma il problema è che – spiegano i manifestanti – è usatissima anche dalle automobili che ci parcheggiano sopra, ora per un caffè al volo, ora per una commissione o per il carico/scarico. Insomma, per chi guida c’è sempre una scusa buona per usare la ciclabile come parcheggio privato. Per chi pedala, invece, non c’è alternativa al fare una pericolosa deviazione e rischiare la propria vita ogni giorno”.
Tra le richieste abbassare la velocità a 30 orari su tutto il tracciato cittadino.
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