Esserci sempre, a qualunque costo. Anche quello di fare la figura non certo ideale per un rappresentante delle istituzioni che “utilizza” eventi così importanti per fini propagandistici. Fuori dalla propaganda elettorale, con un ruolo di primo piano, che senso ha “appropriarsi” di un evento del genere per puro esibizionismo? La commemorazione dei morti di Nassiryia è un momento solenne di partecipazione e di riflessione, non un’occasione di esibirsi.
Eppure il sindaco Roberto Di Stefano e l’assessore Antonio Lamiranda, sono riusciti a fare credere ai sestesi di avere celebrato la ricorrenza in prima persona. Entrambi protagonisti del momento di partecipazione nel giardino dedicato ai caduti, con la presenza di altre autorità istituzionali. Una presa in giro di cui riteniamo che si debbano le scuse ai cittadini.
La cerimonia si è svolta sabato mattina e dopo il sindaco sul proprio profilo di facebook pubblica: “12 Novembre: ricordiamo i caduti di Nassiryia. Sono passati 19 anni esatti da quel vile attentato terroristico che colpì la base italiana in Iraq. Persero la vita dodici carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili: il loro ricordo rimarrà sempre vivo nelle nostre menti e nei nostri cuori. Proprio per questo abbiamo intitolato un giardino alle vittime della strage di Nassirya. Per ricordarne la memoria e non dimenticarne il sacrificio. Colgo l’occasione per ringraziare tutte gli uomini e le donne delle forze dell’ordine e dell’Esercito Italiano che ogni giorno, ovunque si trovino, servono lo Stato con dedizione e professionalità: siamo orgogliosi e fieri di tutti voi“. Il tutto accompagnato da una sua foto con la fascia tricolore e altre foto del momento.
Sullo stesso social l’assessore Lamiranda pubblica: “Il comune di Sesto non dimentica. Io non dimentico. Anche quest’anno, come accade ormai dal 2018 quando inaugurammo, alla presenza del Presidente del Senato (allora vice) Ignazio La Russa il monumento alla strage di Nassiriya, ricordiamo questo triste episodio accaduto alle nostre forze armate nella missione di pace Onu in Iraq. Quella mattina 19 italiani persero la vita nel vile attentato: 12 carabinieri, 5 militari e 2 civili. Ogni anno rinnoviamo, come città e come comunità sestese tutta, la nostra vicinanza alle forze dell’ordine ed ai servitori dello stato che sacrificano la loro vita per la nostra sicurezza quotidiana sia nazionale che internazionale. Ringrazio di cuore gli Ufficiali in comando nel territorio dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza presenti alla cerimonia, le Associazioni d’Arma intervenute…”. Il tutto accompagnato dalle sue foto con la fascia tricolore davanti al monumento e quella con le forze dell’ordine. La domanda: chi dei due non era presente alla cerimonia pur avendo pubblicato il post come se lo fosse? Il sindaco poteva evitare questa doppia figura?
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