“Se la frustrazione e stanchezza delle famiglie fosse calore a quest’ora le nostre scuole sarebbero al caldo“. Inizia così, ironicamente, il comunicato del Comitato Genitori della scuola XXV Aprile che denuncia la grave situazione in cui bambini, insegnanti e operatori scolastici sono costretti a convivere.
La scuola è al freddo in attesa di un pezzo di ricambio di uno scambiatore di calore. Una situazione già vissuta in precedenza che come il Santo Natale si ripete annualmente. Il tanto efficientismo decantato da questa amministrazione comunale si arena su un semplice pezzo da sostituire. Dimostrazione di una inefficienza e di una incapacità programmatica. Eppure ci vuole poco, molto poco. Basta una semplice e routinaria manutenzione per ovviare a questi inconvenienti.
La situazione non eccelle nemmeno alla Rovani, dove il riscaldamento funziona in modo alternato sui diversi piani dell’edificio. Bisogna essere fortunati ad avere l’aula al piano giusto, altrimenti bisogna patire il freddo. Nella stessa scuola XXV Aprile in un’aula da circa due anni c’è un termosifone volante, staccato dal muro. Eppure l’attuale assessore all’Educazione ai tempi della giunta Chittò, di fronte ad una situazione di rottura di un pezzo (riparato in pochissimi giorni) non esitò ad erigersi a novella Masaniello, scaricando rabbia e proteste contro l’allora assessore Roberta Perego. Oggi c’è solo silenzio da parte sua.
Poco o niente si sa dell’assessore ai Lavori pubblici la dottoressa Loredana Paterna, di cui avevamo rimosso l’esistenza politica. Ciò che sappiamo è che l’amministrazione comunale è a conoscenza della situazione dalla fine di ottobre. Siamo al 19 novembre e da quanto apprendiamo i lavori non sono stati ancora eseguiti. Si racconta che quando Daniele Manin, dovette affrontare l’esilio, il gondoliere che si prestò a traghettarlo, volle a tutti i costi mostrarsi puro, coraggioso, intraprendente, protestatario e spavaldo, urlò: “Viva Manin per l’ultima volta“.
Manin allora, sporgendo la testa dal finestrino lo ammonì sottovoce: “Tasi bestia! Io parto, ma tu rimani”. (P.D.L.)
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