COLOGNO MONZESE – La situazione che stanno per vivere circa 6mila utenti di Cologno Monzese, destinati a rimanere senza il medico di famiglia per raggiunti limiti di età, è simile ad altre situazioni dei comuni vicini. Ma a rendere insolita la vicenda di Cologno è la mobilitazione dei cittadini-pazienti che stanno sottoscrivendo la petizione per chiedere all’Ats di riferimento di non mandare in pensione il dottor Roberto Palmieri, 70 anni, per gli uffici età massima per lavorare, malgrado lo stesso medico ha scritto all’Ats di volere proseguire con l’attività ambulatoriale fino a quando non ci sarà un sostituito sicuro per i suoi 1800 pazienti. Ma la risposta dell’Ats è stata negativa: dal prossimo anno il dottor Palmieri deve chiudere i suoi ambulatori di San Maurizio al Lambro.
Tutto questo accade mentre la Regione non è in grado di garantire le presenze necessarie dei medici di base che gradualmente vanno in pensione e l’Ats seguendo un rigido schema burocratico non tiene conto, come nel caso del dottor Palmieri, di concedere una proroga di servizio in situazioni di emergenza come quelle attuali. Lo stesso medico ha ribadito la sua disponibilità a proseguire se l’Ats gli concedesse la proroga e nello stesso tempo ha avvisato che altri due suoi colleghi dovranno lasciare lo studio. Così circa 6mila colognesi resteranno senza medico di famiglia.
La petizione recita: “Il prossimo 28 novembre 2022 il dottor Roberto Palmieri, stimato medico chirurgo (specializzato in allergologia e immunologia clinica) e punto di riferimento per molti assistiti, sarà costretto, per il raggiungimento dell’età di pensionamento (70 anni), a interrompere la sua attività di medico di famiglia. Normalmente, come avviene di regola, Palmieri ha fin da subito manifestato la sua disponibilità a continuare ad assistere i suoi pazienti per qualche mese finché non trovassero un nuovo medico. Al contrario, nonostante le sue ripetute segnalazioni e richieste, ciò non è accaduto e si è quindi trovato improvvisamente e inaspettatamente nella situazione di lasciare tutti i suoi assistiti senza un medico di riferimento. È una situazione che si sta verificando anche in altri Comuni in cui la mancanza di medici di famiglia sta diventando insostenibile per tutti i cittadini-pazienti che non sanno più a chi rivolgersi per poter essere assistiti adeguatamente e la responsabilità di ciò è solo ed esclusivamente dell’Ats Milano, che si è dimostrata del tutto disinteressata alle necessità degli assistiti nonostante le ripetute spiegazioni che Palmieri ha cercato di spiegare in merito alle difficoltà soprattutto di coloro che necessitano di cure salvavita. Per questo motivo vogliamo che il dottor Palmieri continui a mantenere il suo posto affinché tutti i suoi assistiti possano ricevere le cure che meritano da un professionista come lui fino a quando potrà espletare la sua attività“.
Rispondi