Violenza sulle donne, una piaga che non tende a diminuire. Mentre la regione Lombardia fornisce dati preoccupanti, per l’aumento delle richieste di aiuto da parte delle donne vittima della prepotenza fisica dell’uomo, la cronaca porta a conoscenza di un 63enne che, ospitato in casa temporaneamente da una sua conoscente, approfitta dell’assenza della madre di una bambina di 10 anni per violentarla. L’uomo è stato arrestato dopo il racconto della piccola vittima e arrestato. A dicembre ci sarà la sentenza, ma non lenisce la preoccupazione di queste azioni.
In Lombardia, lo scorso anno, le richieste ai centri antiviolenza sono aumentate di oltre il 13%. I dati dell’Osservatorio regionale antiviolenza parlano chiaro: a chiedere aiuto sono soprattutto giovani donne, madri nella metà dei casi, che hanno subito maltrattamenti fisici o psicologici. Il dato è emerso dall’intervento dell’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Romano La Russa, al convegno ‘Non chiamatelo amore. Come riconoscere i segnali di una relazione abusante‘ che si è tenuto a Palazzo Pirelli a Milano.
“Per combattere la violenza di genere – ha spiegato – si rende sempre più necessario un gioco di squadra, che deve iniziare già dai banchi di scuola. Per quanto riguarda i femminicidi, i dati che ci vengono forniti dalla Polizia testimoniano come nel 69 % dei casi il responsabile è il marito, l’ex marito o il convivente e che spesso la vittima lascia dei figli piccoli. Le donne devono avere il coraggio di denunciare. Ed è anche per questo che è tanto importante e delicato il ruolo giocato dalle Forze dell’ordine a cui le donne si rivolgono in cerca di aiuto, a cominciare dagli agenti di Polizia locale”.
Categorie:Cronaca
Rispondi