NORDMILANO – Sono iniziati oggi, ufficialmente i saldi. Le prime regioni a dare via all’apertura con gli sconti “fallimentari” sono oggi Sicilia e Basilicata, seguiti domani dalla Valle d’Aosta per proseguire con tutte le altre da giovedì 5 gennaio, vigilia dell’Epifania. Sarà un’occasione per comprare qualche oggetto che sotto le feste aveva costi proibitivi. Ma attenti alle “trappole” dell’etichetta che potrebbe essere stata cambiata con rincari ulteriori prima dello sconto. Lo dicono i rappresentanti di categoria.
Per tutto il settore del commercio l’attesa è alta, ma fare previsioni è difficile tenuto conto che in molti hanno già approfittato delle super offerte del Black Friday, mentre si moltiplicano le promozioni anticipate con i pre-saldi riservati alla clientela più affezionata.
Proprio contro i ‘Boxing Days’ pensati per intercettare in anticipo i consumatori in attesa dei saldi invernali, punta il dito Confesercenti che parla di una “valanga promozionale” che “danneggia gli imprenditori che correttamente aspettano il giorno previsto per dare il via alle vendite di fine stagione, a tutto vantaggio soprattutto dei grandi marchi e delle piattaforme web”.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori calcola che solo il 24% delle famiglie italiane farà acquisti ai saldi, vale a dire il 13% in meno rispetto allo scorso anno. La spesa media a famiglia sarà di 178,60 euro facendo registrare un calo del 3% rispetto ai saldi invernali del 2022. Più ottimistiche le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio secondo cui saranno 15,4 milioni le famiglie che punteranno sullo shopping in saldo. La spesa media a famiglia si aggirerà sui 304 euro e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro.
Ecco alcune regole per gli acquisti:
I cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
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