
SESTO SAN GIOVANNI – C’era molta gente a seguire i lavori di posa delle pietre d’inciampo dedicate ai cittadini caduti durante gli anni bui della democrazia. Undici sestesi che hanno pagato con la vita il loro coraggio e impegno. Tra i presenti anche parenti delle vittime e l’Aned che ha organizzato i lavori delle pietre ricorda così la manifestazione svoltasi lunedì mattina.
“È stata una mattinata intensa quella di oggi. Dalle 9 di questa mattina, con i nostri familiari, abbiamo deposto le prime 11 pietre di inciampo a Sesto San Giovanni. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato nomi e biografie degli 11 antifascisti oggi protagonisti.
È stato particolarmente emozionante per noi condividere la posa della pietra con i figli e i nipoti. Raffaella, Nadia e Ionne hanno ricordato Cesare Lorenzi, Guglielmo Sistieri e Angelo Biffi. Tutte e tre vivevano proprio nell’abitazione dove il padre fu preso e dove la pietra è stata collocata e ci hanno ricordato il momento dell’arresto. Il nipote di Capellini ha suonato il clarinetto per il bisnonno ucciso a Gusen e Mariela Valota ha ricordato il nonno Guido e anche il padre, Peppino Valota, con le note del suo violino.
Franca, Nadia e Matilde (figlia, nipote e pronipote) hanno portato un saluto commosso a Stefano Belli così come gli altri familiari.
Una mattinata densa di emozioni e di storie affinché la nostra città, Medaglia d’oro alla Resistenza, abbia nuovi luoghi di memoria diffusa. In tutta la passeggiata l’artista Gunter Demnig, autore delle pietre di inciampo, ha presenziato con commossa partecipazione. Con oggi abbiamo inaugurato una nuova stagione di memoria e come ANED andremo avanti ogni anno, finché tutti i deportati deceduti non avranno la loro pietra e il giusto omaggio che spetta loro. Questo è il nostro compito come ANED. Essere memoria in cammino”. (Aned associazione nazionale ex deportati di Sesto e Monza)
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Categorie:Attualità
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