SESTO SAN GIOVANNI – Il fermo cantiere per terminare i lavori di prolungamento della MM1 dalla stazione ferroviaria di Sesto Primo Maggio fino al quartiere Bettola di Cinisello Balsamo, ha allarmato i cittadini dell’Associazione Hq Monza, che da a nni si battono per migliorare la viabilità e l’aria della zona di San Fruttuoso di Monza. Ora, dopo il nuovo stop ai lavori, dopo 12 anni di attesa e di spreco di soldi pubblici, i cittadini hanno deciso che è il momento di andare a fondo e cercare le responsabilità di questo ritardo e aumento dei costi, presentando due esposti. I due esposti sono indirizzati all’Anac e al Sifip, servizio ispettivo nazionale della finanza pubblica.
Nel documento i cittadini chiedono di sapere se “siamo di fronte o no a una economica, trasparente ed efficiente esecuzione dei progetti e degli appalti. Chiediamo due ispezioni che possano far luce una volta per tutte sull’intrico di accordi, convenzioni, progetti, appalti, finanziamenti che si è sviluppato intorno al prolungamento della M1 e alla realizzazione della nuova stazione M1-M5 di Bettola”.
La storia di questo prolungamento partito nel 2011 è ricco di colpi di scena. I lavori erano stati promessi per la fine dell’Expo 2015. I fallimenti delle ditte si sono susseguite con una “naturalezza” impressionante e la politica ha assorbito ogni volta l’aumento dei costi infischiandosi dei disagi causati ai cittadini e commercianti e dello spreco di soldi pubblici. Ora è stato ufficializzato un nuovo stop ai lavori addossando la responsabilità al privato che non avrebbe rispettato i tempi per alcune infrastrutture che s’intersecano con il capolinea della MM1Bettola.
Analizzando meglio la situazione i cittadini dell’Associazione Hq Monza hanno capito che: “È un grosso problema nel problema. La stazione di Cinisello Bettola per M1 e M5 è stata inserita, insieme alla realizzazione di 2.500 parcheggi sotterranei, in una convenzione collegata alla licenza edilizia per la realizzazione del nuovo mega centro commerciale ex Auchan. Doveva essere finito nel 2021 e invece non è stato posato un solo mattone. Si è parlato qualche anno fa di ritardi per una variante di progetto, per la quale però il privato – che nel frattempo si è frazionato in tre società diverse – non ha mai depositato la richiesta. Questa convenzione decennale, per quanto abbiamo potuto capire, non prevede da parte del privato alcuna tempistica (non esiste un cronoprogramma dei lavori) né alcuna penalità in caso di ritardi”.
Con gli esposti i cittadini vogliono sapere le responsabilità dei ritardi, quando i lavori saranno ripresi per portare a termine l’opera, pur sapendo già che l’iter per riappaltare i lavori prevede un tempo di almeno altri 18 mesi. Lasciate ogni speranza voi ch’entrate….(canto III Divina Commedia)
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