IL FATTO DEL GIORNO / Un urlo nel buio del tunnel della MM1: ci sono i soldi per terminare il prolungamento

Il tunnel troverà la luce?

L’area capolinea della MM1

 (f. p.) SESTORiprende il cammino della metropolitana lumaca prolungamento dalla stazione Primo Maggio al nuovo capolinea Bettola? Forse. La fiducia è una cosa seria da concedere, figuriamoci ad accordarla sui lavori iniziati nel 2011, da terminare per Expo nel 2015 e che invece hanno conosciuto ben tre abbandoni da parte delle ditte incaricate con puntuale rincaro dei costi ad ogni appalto successivo a quello originale. Meno di due chilometri di galleria che sembrano il tunnel del …San Gottardo!

Un prolungamento sul quale i politici hanno contato (e cantato vittoria) ad ogni occasione delle elezioni: nel cantiere mai portato a termine si sono succeduti i sindaci come Monica Chittò, Giuseppe Sala, Roberto Di Stefano, Giacomo Ghilardi e tanti altri amministratori che di volta in volta si sono affiancati per cercare gloria e consensi elettorali. Nella realtà il prolungamento ha seguito il suo destino con ritardi, stop dei lavori, rifinanziamento, ripartenza con altra ditta e poi nuovamente stop fino ad arrivare alla situazione attuale: cantiere fermo dopo l’abbandono dell’ultima ditta che ha ritirato gli operai e (su consiglio degli avvocati) ha rinunciato definitivamente al progetto.
Ora c’è un sussulto che rianima il tutto. Martedì sera la Commissione Bilancio al Senato ha approvato un emendamento che “libera” un tesoretto di 18 milioni di euro per riprendere e concludere il prolungamento della MM. Soldi che si sommano ai 20 milioni previsti in precedenza con delibera del CIPE sulla legge Obiettivo che portano i soldi a disposizione a 38 milioni, esattamente quelli richiesti per riprendere a lavorare giustificando il tutto con i costi lievitati delle materie prime.
Trovati i soldi ora c’è da spettare il nuovo appalto, intanto sono partiti i commenti politici. Il capogruppo della Lega a palazzo Madama Massimiliano Romeo sottolinea l’impegno del suo segretario Matteo Salvini e chiosa: “Siamo soddisfatti dell’approvazione dell’emendamento in Commissione Bilancio di cui sono primo firmatario. Un impegno importante per tutto il territorio del NordMilano e che sarà di congiunzione anche con la tratta della M5“.
Non ha perso l’occasione l’assessore di Sesto Antonio Lamiranda, il quale sollecita Milano così: “Ora aspetto la convocazione di Regione Lombardia, che insistentemente richiedo da tempo, per coordinare tutti gli interventi sul quadrante Bettola (M1 / M5 / posteggi / viabilità accesso) e essere pronti tra il 2027 e 2028. Ora tocca a Milano indire subito la gara e dare completamento a quest’opera strategica per il Nord Milano“.
Il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi ha scritto: “Fermata M1 Monza-Cinisello Balsamo. Approvato emendamento presentato dalla Lega per il completamento. La commissione Bilancio ha approvato l’emendamento al dl Coesione, presentato dalla Lega e dal capogruppo Sen. Massimiliano Romeo, per completare la linea M1 della Metropolitana di Milano. 18 milioni di euro fino al 2029, che si aggiungono ai 20 milioni previsti dalla Legge Obiettivo, già impegnati per la medesima opera con la delibera CIPE 56/2004, portando l’investimento totale a 38 milioni per coprire gli extra-costi dovuti all’aumento dei prezzi dei materiali. Questo assicurerà il prolungamento della tratta da Sesto FS a Monza Bettola. Il completamento della M1 non è solo un passo avanti per la mobilità locale, ma anche un importante preludio all’inizio dei lavori per il prolungamento della M5.
Grazie al Sen. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama e primo firmatario dell’emendamento, e al ministro Matteo Salvini per il forte lavoro di rete e l’impegno che hanno portato questo risultato di grande rilevanza per il nostro territorio e per Cinisello Balsamo, che sarà finalmente connessa direttamente alla città di Milano“.
Vorremmo che tutti avessero ragione e che i lavori possano riprendere e portati a termine. Lo devono ai commercianti e artigiani che hanno pagato sulla propria pelle la chiusura del tratto lungo il viale Gramsci con sacrifici economici enormi e alcuni con la chiusura dell’attività. Lo devono ai residenti di tutta la zona che hanno vissuto da “prigionieri in casa” per anni. Lo devono per i soldi pubblici che finora sono stati stanziati. E magari con qualche scusa ufficiale di tanto disagio.


Categorie:Attualità, Politica

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