Aziende in difficoltà e grido di allarme degli imprenditori: “Siamo perseguitati dagli aumenti fiscali decisi dalle amministrazioni locali, così non si riparte”

Carlo Bonomi

Carlo Bonomi

   SESTO SAN GIOVANNI 


 

Aziende in difficoltà anche per colpa degli aumenti fiscali decisi dalle amministrazioni locali, che devono sopperire ai tagli del governo. Ma gli aumenti deprimono ulteriormente la ripresa che non arriva, e di questo si è discusso questa mattina.  Si è svolto a Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland Milanese, un incontro tra Assolombarda e gli amministratori locali del territorio per discutere delle politiche fiscali come leva per la competitività delle imprese e dei territori.

Per l’associazione degli industriali milanesi è stato anche lo spunto per presentare il suo secondo rapporto sulla fiscalità locale, che analizza il peso sulle imprese della pressione fiscale esercitata dai comuni dell’area metropolitana, confrontando i valori dell’Imu, della tassa sui rifiuti, dell’addizionale Irpef e degli oneri di urbanizzazione.

Non vogliamo dare le pagelle ai comuni, ma analizzare la fiscalità locale sugli immobili di impresa che ormai ha superato il livello di guardia – ha commentato Carlo Bonomi, vice presidente di Assolombarda -. Comprendiamo le difficoltà dei comuni di fronte ai tagli erariali imposti dallo Stato, ma se le amministrazioni locali usano la leva fiscale per recuperare il gettito le prime a soffrirne sono proprio le aziende. Lo sforzo di Assolombarda è quello di trovare soluzioni condivise, attraverso incontri come quello odierno“.

Nell’ambito del report di Assolombarda è emerso che nei comuni della Martesana la pressione fiscale nell’ultimo anno è cresciuta del 7%. In particolare gli uffici hanno subito incrementi d’imposta del 6,6%, mentre i capannoni del 7,1%. Il vice presidente di Assolombarda Carlo Bonomi, oltre a chiedere un dialogo serio e continuativo con le amministrazioni locali al fine di creare uno sportello fiscale sul territorio che sia un punto di riferimento per imprese e cittadini, ha voluto fare un richiamo affinché la neonata città metropolitana si occupi anche di sviluppo industriale. “Siamo stati tra i primi a spingere nella direzione della città metropolitana – ha spiegato Bonomi – e spero che non diventi una sorta di Cnel 2, ma un vero e proprio valore aggiunto per il territorio. Spero in un maggiore coinvolgimento da parte delle autorità competenti per poter parlare finalmente di politica industriale ad un livello più ampio”. (ITALPRESS).



Categorie:Cronaca

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