Oldrini e Di Stefano spettatori e “protagonisti” durante la demolizione della stazione ferroviaria

Il sindaco Di Stefano manovra la gru per demolire

 SESTOAl primo colpo di benna che ha dato inizio alla demolizione della stazione ferroviaria di piazza Primo Maggio c’erano diversi “spettatori”, tra i quali l’ex sindaco Giorgio Oldrini e quello attuale Roberto Di Stefano. I due hanno assistito all’inizio dei lavori notturni che serviranno a cancellare la struttura costruita oltre 60 anni fa per lasciare posto alla stazione a ponte moderna e progettata per unire la zona abitata della città con le ex aree Falck.

Entrambi hanno avuto modo di ricordare aneddoti di vitta vissuta, legata alla stazione. Roberto Di Stefano ha ricordato la sua gioventù: “Questa stazione ha un significato speciale, qui, su queste rotaie, è cresciuto mio padre, che per trent’anni è stato lo “storico” capostazione. Da bambino, dopo la scuola andavo con mamma a trovarlo, specialmente quando era nel turno notturno altrimenti nn lo potevo vedere a casa, mi sedevo sulle sue gambe e schiacciavo i pulsanti degli scambi dando la luce verde ai treni in partenza insieme ai suoi colleghi.

L’ufficio di papà sarà presto demolito, ma i suoi ricordi resteranno scolpiti nella mia mente e nel mio cuore.
Al suo posto sorgerà una nuova stazione moderna, simbolo di un futuro che guarda avanti e di una città che sa rinnovarsi. È un progetto che porta con sé anche la mia firma, un segno tangibile del legame speciale che ho con questa stazione e del nostro impegno per il progresso della nostra comunità. La memoria di mio padre e la nostra storia continuano a vivere in questa trasformazione. Insieme, costruiremo una città migliore per le generazioni future”.

Giorgio Oldrini

Diverso il ricordo di Giorgio Oldrini ma altrettanto emozionante: “Stanotte è finalmente iniziato l’abbattimento della vecchia stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni che verrà sostituita da quella nuova a scavalco disegnata da Renzo Piano. Sono andato a vedere l’inizio dei lavori a mezzanotte, quando ormai i treni non passano. Con me mio figlio Giulio e Andrea Maffezzoli. Due macchine con ganasce di acciaio hanno iniziato ad aggredire l’edificio, costruito negli anni ’60.

Una emozione e una considerazione: in Italia i lavori pubblici durano un’eternità. Una serie di ricordi. Quando ero sindaco, Renzo Piano disegnò la nuova stazione con l’idea di unire due parti di una città attraversata e divisa dalla ferrovia. Il primo disegno su un tovagliolo di carta al ristorante. La trattativa con le varie società delle ferrovie fu difficile. Moretti, che era il Presidente mi disse: “Non mi interessa una nuova stazione a Sesto. Con quello che incassiamo lì non paghiamo nemmeno le pulizie“. Io gli risposi “Perché, fate le pulizie?” Lui che aveva un carattere fumantino si arrabbiò molto. C’erano anche 4 appartamenti dove vivevano famiglie di ferrovieri. In uno gli Albertini, con Mara, la figlia ormai sposata e che viveva altrove, che ogni tanto veniva a trovarmi in ufficio per chiedere cosa sarebbe successo ai suoi genitori. Nel corso di questi anni purtroppo sono morti. I tempi delle opere pubbliche in Italia”.
Il progetto, una volta completato, vedrà la realizzazione di una passerella a scavalco della linea ferroviaria Milano-Monza, lunga 90 metri e larga 18 e delle connessioni alle banchine dei binari tramite scale coperte da pensiline. La copertura della struttura sarà completamente vetrata e supporterà 2.400 mq di celle fotovoltaiche che garantiranno autonomia energetica al nuovo edificio. L’appalto, affidato da MilanoSesto Spa (proprietaria delle aree) tramite appalto pubblico a Cimolai Spa, comprende anche la ridefinizione di piazza Primo Maggio. Nel piazzale antistante la stazione verrà piantumata una sessantina di alberi della specie sophora japonica e troverà spazio anche una rinnovata bici-stazione, innovativa e tecnologica.
I lavori di demolizione di tutta la struttura dureranno fino ad agosto, mentre il termine della stazione a ponte è previsto per luglio del prossimo anno.


Categorie:Attualità

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