PENTAGRAMMA POLITICO / Il Pgt di Sesto ignora i principi di sviluppo armonioso della città ma aggredisce il territorio con volumi residenziali

Sul governo del territorio, si misura la capacità di un’amministrazione comunale. I comuni  sono dotati di strumenti urbanistici come il Piano del governo del Territorio, che serve proprio a questo. Naturalmente per evitare che sia solo un mero meccanismo tecnico-burocratico, serve una capacità di analisi, di studio sui processi economici produttivi dell’area in cui gravita il comune che si amministra, cosi come è vitale un rapporto col mondo del lavoro sia datoriale che sindacale.

Bisogna, inoltre, fare marketing così come è necessario ipotizzare uno sviluppo socioculturale che è alla base di ogni forma identitaria. Sviluppo economico-produttivo e socioculturale debbono necessariamente camminare insieme. Questo si chiama governo del territorio. Una città si fonda sulle funzioni che sono alla base della vivibilità. 

A Sesto manca tutto questo. Il Piano del governo del territorio, rivisto da questa amministrazione, è tutto fuorché questo. È solo una sommatoria burocratica di volumi previsti soprattutto e sostanzialmente per la residenza. In poche parole si tratta solo di agglomerati di edifici, calati sulle aree, senza alcuna interconnessione con le funzioni nobili, senza piani ambientali e viabilistici degni di questo nome, avulso dalla città esistente e soprattutto senza futuro.

Ci troviamo di fronte ad una scatola vuota. Ormai a Sesto si esibisce un’orchestra senza musicisti e senza strumenti musicali. (P.D.L.)



Categorie:Attualità

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