Cinisello, centinaia di studenti a lezione di legalità per conoscere e combattere cyberbullismo, droga, vandalismo

I relatori del convegno Pepè, Re e La Mattina

(f. p.) Il tedesco Johann Wolfgang von Goethe, fu poeta, drammaturgo, romanziere, musicista e filosofo naturalista. Una delle sue frasi più note è stata: “La legalità è libertà”. Attorno a questo concetto ruota tutto quello che si definisce democraticamente corretto. Rispettare ed essere rispettato. Altra frase, detta da Piero Calamandreai (giornalista, giurista e politico) è stata: “La libertà è condizione ineliminabile della legalità; dove non vi è libertà non può esservi legalità“.

All’insegna di questi sani principi del vivere civilmente si è svolto l’incontro sul tema della “educazione alla legalità” svoltosi questa mattina nell’auditorium del centro civico il Pertini di Cinisello Balsamo, voluto e organizzato dall’istituto professionale Fondazione Mazzini e dal comune di Cinisello, davanti a centinaia di studenti di seconda, terza, quarta e quinta superiore delle scuole cittadine. Sul banco dei relatori esperti della materia: coordinatore l’ex presidente di tribunale Giuseppe La Mattina con a fianco i “docenti” Alessandro Pepè, magistrato in attività al Tribunale di Monza come pubblico Ministero e Angelo Re, questore in pensione con una lunga carriera nel corpo della polizia di stato.

Il confronto con i ragazzi è stato impostato sulla base di brevi cenni sui principi costituzionali, sulle regole da rispettare, sulle insidie della droga e del cyberbullismo molto diffuso tra i giovani e spesso motivo di gravi episodi che hanno coinvolto ragazzi e ragazze rimasti vittime di iniziative persecutorie e ricattatorie che non hanno escluso nemmeno i suicidi delle persone prese di mira. E’ stato fatto vedere anche un breve video di una ragazza vittima del bullismo “costretta” al suicidio dai comportamenti di quelli che avrebbero essere dovuto essere compagni ed amici ed invece si sono rivelati essere i peggiori.

Il magistrato e il questore hanno esposto casi reali vissuti nella quotidianità, proprio per fare capire meglio ai ragazzi i pericoli e come evitarli. Dirlo non è come farlo ed i ragazzi ne sono consapevoli. Gli studenti hanno potuto interagire con i relatori e fare domande, chiedere chiarimenti. Un confronto costruttivo e si spera utile a riflettere e prendere coscienza delle proprie potenzialità e aspirazioni nel rispetto della legalità. E’ stato importante un passaggio del confronto quando il magistrato, nel rispondere, a preso ad esempio il libro di Nando Dalla Chiesa, figlio del generale ucciso dalla mafia, docente e autore del libro “La legalità è un sentimento”. In esso Dalla Chiesa spiega che l’educazione alla legalità non è solo conoscere i principi della Costituzione (necessari) ma non sufficienti. Essere cittadino in regola vuol dire vivere di suggestioni, valori, letture, viaggi e sentimenti che portano ad avere un legalità solida.

Dove trovare questi riferimenti? Alcuni valori sono parte dell’essere umano altri sono costruiti e valorizzati attraverso la ricerca di punti di riferimento positivi nella famiglia, nella scuola, tra gli amici. Anche l’incontro di questa mattina è stato un momento importante per interrogarsi e rivolgere lo sguardo verso gli indicatori che aiutano a trovare la strada giusta. Al dibattito erano presenti il presidente della fondazione Mazzini Marcello Mariani e le due assessore Fabrizia Berneschi (Governo del Territorio, Innovazione tecnologica, Energia, Patrimonio) e Maria Gabriella Fumagalli (Istruzione, la Formazione, il Lavoro, l’Educazione e Infanzia), a testimoniare la volontà di proseguire questo percorso educativo verso gli studenti, con il completamento del programma attraverso altri incontri che si svolgeranno alla ripresa dell’anno scolastico, dopo l’estate, coinvolgendo quante più scuole e ragazzi possibile.

Organizzatori e relatori insieme al convegno sulla legalità



Categorie:Attualità, Cultura, Scuola

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