Sesto, nuove denunce al Comune per “discriminazione” nel sostegno allo studio dei ragazzi disabili

 SESTO – L’amministrazione comunale dovrà difendersi nuovamente davanti al tribunale di Monza, dove si è rivolta una famiglia, per tutelare i diritti allo studio di una bambina disabile. La famiglia accusa il Comune di non avere garantito le ore necessarie di supporto alla bambina secondo il programma Pei (piano educativo individualizzato), mentre il sindaco replica che sono stati impegnati più finanziamenti dello scorso anno. Tuttavia lo studio di avvocati del Comune “invita” a pagare per evitare un’altra condanna, dopo quelle degli anni precedenti, sempre per lo stesso motivo.

Gli incaricati del Comune non appena hanno ricevuto la notifica del ricorso hanno chiesto alla società del servizio di erogare tutte le ore necessarie richieste ed evitare ulteriori conseguenze. La cifra da concedere per coprire tutto il servizio si aggira sui diecimila euro. Di questo problema si è discusso in consiglio comunale dove la capogruppo della lista Sesto in città Mari Pagani si è domandata perché il Comune anziché assolvere ai propri doveri aspetta sempre che siano le famiglie a reclamare i propri diritti per pagare le ore di sostegno che il ministero prevede.

Lo scorso anno due sentenze del tribunale di Monza hanno condannato il Miur e il Comune di Sesto San Giovanni per discriminazione indiretta nei confronti di studenti disabili. Il sindaco Di Stefano ha cercato di minimizzare dicendo che su 400 casi solo una famiglia si è rivolta al tribunale, ma è stato ricordato che i ricorsi contro il taglio delle ore di sostegno sono stati 21. Quel che è certo che non è un bell’esempio per la giunta di centrodestra portare avanti battaglie sui diritti degli invalidi che nemmeno dovrebbero essere iniziate.



Categorie:Attualità, Scuola

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