Sfratto dalla Casa Albergo di Sesto: l’Unione Inquilini Nord Milano lancia un appello ai giornalisti

Una protesta contro gli sfratti (Spf)

 SESTOLa mobilitazione del sindacato e dei cittadini ha bisogno della comunicazione per portare a conoscenza della città quello che sta accadendo agli inquilini della Casa Albergo di via Fogagnolo, a Sesto San Giovanni. L’Unione Inquilini del Nord Milano fa appello alla stampa di portare a conoscenza dell’opinione pubblica il dramma di decine di famiglie che stanno per essere messe sulla strada dalla giunta di centrodestra.

Riteniamo che il nostro Paese abbia più che mai necessità del lavoro di inchiesta dei giornalisti quando, come nel caso che vi abbiamo riassunto, la brutalità politica si abbatte su centinaia di persone fragili, storie di vita da raccontare, storie di un modo di agire violento e illegale della politica contro i cittadini”, scrivono i sindacati impegnati a contrastare gli sfratti.

Il Sindacato ha già denunciato a più riprese la drammaticità della situazione che si realizzerebbe se, come riferiscono le Autorità, entro fine maggio Comune e Prefettura eseguiranno lo sgombero con la scusa dell’impianto anti incendio non a norma (scusa risibile perchè gli stessi Uffici comunali di via Benedetto Croce ove operano i dipendenti non sono a norma, e allora perchè non sgomberare anche loro?).

Esiste in Italia un Comune, quello di Sesto San Giovanni, governato dalla Lega, Forza Italia e da Fratelli d’Italia che, dopo avere conseguito il triste record nazionale di condanne giudiziarie per condotte discriminatorie contro stranieri e minori invalidi (6 condanne dal 2019 a oggi) – si legge in una nota del sindacato Inquilini – si sta attrezzando per l’ulteriore e più brutale atto di aggressione politica contro cittadini poveri e/o fragili: lo sgombero dalla Casa Albergo di via Fogagnolo 19 di proprietà comunale ove vivono 97 persone ivi collocate dall’Assistenza Sociale e/o dai Tribunali e/o dai Centri di assistenza per i poveri.

Si tratta perlopiù di anziani invalidi con problemi psichici, anziani che hanno tentato il suicidio, donne ivi collocate in regime di protezione per allontanarle da mariti violenti, migranti poveri con figli minori, donne sole con figlie schizofreniche, uomini soli con figli minori che dopo un periodo “in strada” hanno trovato un rifugio e un equilibrio in quella struttura, giusto per dare l’idea.

Il Comune, che pubblicamente fa sapere di dover sgomberare l’Albergo di sua proprietà per un problema di agibilità relativo alla necessità di mettere a norma l’impianto antincendio (impianto antincendio peraltro non a norma dall’anno 2016, come da certificazione allegata), anziché provvedere al ripristino ha deciso di vendere la Casa Albergo con delibera a firma del Sindaco e della Giunta del 12 febbraio 2024.

Ciò che temiamo è che con un centinaio di persone estremamente fragili e sottoposte a forti pressioni politiche qualcuno possa compiere gesti estremi o che, a fronte di un tentativo di sgombero manu militari, possano realizzarsi scontri” sostengono i sindacati che hanno organizzato la manifestazione di protesta per domani, a partire dalle ore 15, con concentramento in via Fogagnolo.



Categorie:Attualità

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