Ponzoni sospeso dal consiglio regionale, processo rinviato al prossimo 20 giugno. La Regione si costituisce parte civile

 

Massimo Ponzoni

     MONZALa permanenza in carcere e le accuse dalle quali dovrà difendersi hanno portato la direzione regionale ai primi provvedimenti e così Massimo Ponzoni è stato sospeso dalla carica di consigliere regionale e al suo posto è stato nominato l’ex sindaco di Limbiate Antonio Romeo come primo dei non eletti. Lo ha deciso la presidenza del Consiglio di ministri con un decreto che è stato notificato alla Giunta regionale che l’ha reso esecutivo. L’ex assessore all’Ambiente lombardo, primo degli eletti in Brianza per il Pdl alle elezioni regionali, si era dimesso dalla carica di segretario della presidenza del Consiglio regionale, ma non da quella di consigliere regionale per cui percepiva ancora uno stipendio.

L’arresto di Massimo Ponzoni è avvenuto il 17 gennaio scorso con le accuse di  concussione, corruzione, finanziamento illecito al partito, bancarotta fraudolenta, peculato e appropriazione indebita nell’inchiesta della Procura di Monza sulle modifiche di destinazione sospette di due terreni nei Pgt di Desio e Giussano per permettere la realizzazione di altrettanti centri commerciali. A Ponzoni sarà sospeso anche lo stipendio, fino a sentenza.

Se Ponzoni dovesse essere rimesso in libertà, riotterrà il suo incarico di consigliere regionale. Cosa diversa è l’espulsione, che avverrà soltanto se Ponzoni dovesse venire condannato nel processo al Tribunale di Monza che lo vede imputato a vario titolo insieme al consulente immobiliare Filippo Duzioni (anche lui ancora in carcere), all’ex vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla, all’ex assessore provinciale monzese Rosario Perri e all’ex sindaco di Giussano Franco Riva, che si trovano ancora agli arresti domiciliari.

Nell’udienza preliminare di ieri il Tribunale ha respinto le eccezioni presentate dai difensori di Ponzoni e degli altri imputati i quali chiedevano la nullità del processo e la trasmissione degli atti al gip, ma tutto è stato rimandato all’udienza del 20 giugno, mercoledì prossimo. Invece la Regione è stata ammessa come parte civile nel processo contro l’ex assessore Massimo Ponzoni, finito in carcere a gennaio con l’accusa di corruzione, concussione, peculato e bancarotta nata dal crac della societa’ ‘Il pellicano’. Il Pirellone ha valutato in 250 mila euro il proprio danno d’immagine. Insieme alla Regione hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile, accolta dai giudici, anche il comune di Desio e il comune di Giussano.



Categorie:Giudiziaria

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