Antonio Giordano
CINISELLO BALSAMO – Amava il sesso estremo e per praticarlo reclutava le prostitute sui viali della zona e poi le portava in un garage garçonnière al confine tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, nel quartiere di villa Rachele, dove le legava mani e piedi e poi praticava sesso. L’amante violento è il muratore Antonio Giordano, 44 anni, condannato dal tribunale di Monza a 20 anni di carcere per aver procurato la morte della prostituta romena Gianina Viorica Ganfalianu, 30 anni, morta soffocata dopo essere stata lasciata legata mani, piedi al collo con un filo elettrico che non l’ha fatta respirare.
La scoperta del corpo senza vita della ragazza è stata fatta nel maggio dello scorso anno, dopo alcune segnalazioni dei vicini che avevano sentito delle urla. L’uomo dopo il rapporto aveva chiuso il garage andando a casa a dormire, mentre la prostituta finiva di respirare per il legame del filo elettrico che l’ha soffocata. Gli inquirenti non sono riusciti a dimostrare se la donna sia morta durante il rapporto o dopo. Tuttavia le accuse per l’uomo erano pesanti: omicidio volontario aggravato dalle sevizie.
Dopo mesi di silenzio l’imputato ha deciso di confessare e così si è salvato dall’ergastolo. L’accusa aveva chiesto 30 anni di carcere, ma con il rito abbreviato della confessione sono stati inflitti 20 anni. La sentenza è stata pronunciata dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Giuseppina Barbara. Inoltre l’imputato è stato condannato a pagare una provvisionale di 250mila euro al fratello della vittima, che si è costituito parte civile.
L’uomo è stato accusato anche di altri reati commessi nei confronti di altre due prostitute una ghanese e una italiana, accertate dai carabinieri alle quali il muratore oltre ad avere preteso sesso deve rispondere di sequestro di persona, tentata rapina. Le due donne erano riuscite a sottrarsi alle torture del garage.
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