Sesto, sulla scena dello scandalo tangenti irrompe l’imprenditore Edoardo Caltagirone

Edoardo Caltagirone

    SESTO SAN GIOVANNI – L’imprenditore Edoardo Caltagirone, proprietario delle ex aree Vulcano, irrompe sulla scena giudiziaria dell’indagine che i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia stanno conducendo dal luglio 2011. Il suo nome compare nella testimonianza rilasciata ad aprile scorso punto di partenza di un nuovo filone d’indagini che hanno portato stamattina all’arresto dell’architetto Renato Sarno, professionista molto conosciuto nel comune di Sesto. Infatti secondo le dichiarazioni rese da Caltagirone ai pm nel 2009 sarebbe stato costretto ad affidare una consulenza di un milione di euro all’architetto per portare avanti un progetto che in precedenza gli era stato bocciato più volte, anche se a firmarlo era l’architetto romano Paolo Portoghesi, molto conosciuto.

In base alle dichiarazioni di Edoardo Caltagirone fu il direttore generale del Comune Marco Bertoli (il dirigente si è dimesso subito dopo lo scoppio dello scandalo e la prima notizia che lo riguardava) a suggerirgli di “togliere di mezzo quel vecchione di Portoghesi e affidarsi a un architetto conosciuto come Sarno”. Tanto da pagargli un anticipo, in assenza di prestazioni professionali, di 367mila euro su un incarico che avrebbe dovuto sfiorare il milione.

Nell’ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato in carcere l’architetto Sarno, firmata dal gip Anna Magelli su richiesta dei due pm Mapelli e Macchia,  sono riportate le motivazioni  così come rilasciate da Caltagirone l’11 aprile scorso. In un passaggio l’imprenditore romano afferma che nella fase di approvazione di una variante, bocciata per tre volte Marco Bertoli  “irrise il progetto firmato da Portoghesi dicendogli di togliere di mezzo quel vecchione…”.



Categorie:Giudiziaria

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