Sesto, l’architetto Sarno ribatte a Caltagirone: “I soldi pagati sono frutto di oltre 7mila ore di lavoro”

 

Caltagirone

  SESTO SAN GIOVANNISi scalda l’ambiente sestese dopo le ultime vicende sulle presunte tangenti. Ora è iniziato il confronto a distanza tra le dichiarazioni di Edoardo Caltagirone, proprietario di una parte delle ex aree Falck, la zona ex Vulcano e la replica dell’architetto Renato Sarno, tramite il suo avvocato Giovanni Briola, che dopo avere fatto visita in carcere al suo assistito dichiara l’arresto “una vicenda paradossale”. Sarno sarà interrogato lunedì mattina e dovrà spiegare e difendersi dalle accuse di avere preso soldi da Caltagirone per un incarico professionale “fittizio”, nel senso che l’imprenditore romano ha dichiarato ai pm Walter Mapelli e Franca Macchia di essere stato costretto a rivolgersi all’architetto milanese in sostituzione del suo che era Portoghesi, per riuscire a portare avanti una certa pratica edilizia che gli veniva continuamente bocciata. Una consulenza concordata su una base di un milione, dopo una richiesta superiore e che sarebbe stata pagata solo una prima parte di 300mila euro.

Sarno

L’avvocato di Sarno nega la consulenza “fantasma” nei confronti di Caltagirone e sostiene che per quel progetto sono stati impiegati 7.400 ore di lavoro da parte di sette professionisti e inviate oltre 200 email, plastici e rendering oltre ad avere organizzato una trentina di incontri, quindi lavoro più che giustificato per il compenso chiesto all’imprenditore. Ora si tratterà di stabilire chi dice il vero e questo potrà avvenire con l’interrogatorio di lunedì mattina, quando l’architetto arrestato, che si dice sereno e pronto a dimostrare la verità, inizierà a parlare. Ma molti si chiedono: se l’architetto Sarno parla e racconta la verità qualcuno della sinistra di Sesto dovrà incominciare a tremare?



Categorie:Giudiziaria

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