Cinisello, la morte di due persone non deve creare allarmismo. Comunicato dell’Amministrazione

Comune Cinisello   CINISELLO BALSAMO 


 

Due persone sono morte, a causa del batterio della legionella. Ma i due casi, registrati in luoghi diversi (uno a Cinisello e l’altro nelle Marche), che hanno riguardato la città non sono da addossare ad una situazione allarmante della città cinisellese. E’ quanto si afferma nel comunicato seguente, diramato dall’Amministrazione Comunale.

A seguito di notizie allarmistiche riportate dagli organi di stampa relativi a casi di legionella a Cinisello Balsamo, l’Amministrazione comunale conferma che non c’è nessun allarme sul territorio e che, quindi, non saranno necessarie misure precauzionali aggiuntive. Il sindaco Siria Trezzi è in costante rapporto con le autorità sanitarie per tenere la situazione monitorata.

Come riportato in una comunicazione ufficiale del Direttore Generale dell’ASL di Milano: “Il batterio della legionella si trova normalmente nell’acqua e solo in determinate condizioni può moltiplicarsi e costituire un rischio per la salute. La possibilità di contrarre l’infezione è presente in qualsiasi contesto e in qualsiasi città: casi di legionella vengono segnalati ovunque in Italia. A Cinisello Balsamo i casi nel corso dell’anno sono tre e rimangono tre: un dato che rientra assolutamente nelle attese epidemiologiche. Il caso di legionella contratto fuori da Cinisello Balsamo non presenta alcun collegamento con la città. Dunque, è privo di giustificazione qualunque allarmismo relativo ad abitazioni, esercizi pubblici e privati sul territorio del Comune”.

Ricordiamo che l’episodio di legionellosi a Cinisello Balsamo, seppur in concomitanza con i casi verificatisi a Bresso, si può considerare un fatto casuale, come confermano i controlli effettuati nei pozzi da parte di Amiacque: “l’acqua prodotta e distribuita dall’acquedotto sul territorio di Cinisello Balsamo non è la stessa acqua prodotta e distribuita a Bresso. Non esistono collegamenti tra i due sistemi di distribuzione idrica”.

Non esiste, dunque, nessun tipo di rischio per l’utilizzo dell’acqua ad uso alimentare e di conseguenza non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento delle attività nelle scuole, luoghi di lavoro e strutture sportive, a cui L’Amministrazione invierà una comunicazione. Si precisa che l’infezione non si trasmette per contagio da persona a persona, né attraverso gli alimenti, ma esclusivamente attraverso l’inalazione di acqua vaporizzata.



Categorie:Cronaca

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