Caro direttore,
scrivo al tuo ottimo e autorevole giornale, nella speranza di poter mettere all’angolo lo ‘scienziato pazzo’ che ha disegnato le piste ciclabili al Rondò di Sesto San Giovanni. A parte lo scempio viabilistico che si è fatto nel pieno centro cittadino, sottraendo spazi ai già pochi parcheggi per le auto, alle possibilità di accesso ai numerosi esercizi commerciali che ancora (bontà loro) continuano ad esistere nonostante l’ostracismo dell’amministrazione comunale.
Per far posto a pochi e indisciplinati ciclisti e monopattisti si sono creati nella piazza principale di Sesto e nelle vie limitrofe veri e propri imbuti per il traffico automobilistico che ha trasformato il centro cittadino in un percorso di guerra nel quale, prima o poi, ci scapperà sicuramente il morto. La pista ciclabile disegnata dallo ‘scienziato pazzo’ è delimitata da cordoli in cemento armato a difesa non dei pedoni ma dei ciclisti che notoriamente passano col semaforo rosso e non hanno la neppur minima idea di cosa siano le regole del codice della strada.
Cordoni in cento armato, dicevo, che sembrano fatti apposta per procurare incidenti stradali e che riducono la via Roma e la via Breda in cunicoli inestricabili. Il traffico in quei punti è infernale, le code chilometriche negli orari di punta e gli autobus a stento riescono a transitare fra gli spazi dedicati alla sosta, i cordoli in cemento armato e le proteste di cittadini e negozianti impotenti di fronte a un simile inusitato stravolgimento della viabilistica.
Lo ‘scienziato pazzo’, e gli amministratori che lo sostengono, ha superato nello scempio il sindaco di Milano Beppe Sala che in corso Buenos Aires ha piazzato piste ciclabili nei due sensi di marcia strangolando il traffico automobilistico e la vita dei residenti. Ma come per il caso Milano, città guidata da un sindaco talmente presuntuoso e pieno di se da non ritornare mai sui propri passi, anche lo ‘scienziato pazzo’ di Sesto San Giovanni continua a non avere ripensamenti e prosegue imperterrito per la
sua strada, pardon sulla sua ciclabile.
E chissenefrega se infondo a viale Gramsci, in prossimità di piazza IV Novembre, metà carreggiata è chiusa da oltre un anno al traffico senza capirne il perché. Chissà se gli insulti, e qualche volta pure le bestemmie degli automobilisti, arrivano ogni tanto alle orecchie non dello ‘scienziato pazzo’, muto e sordo per istituzione, ma a chi lo ha incaricato di tanto rovinoso e vergognoso scempio, cioè il sindaco della città.
Francesco Bozzetti
tutto vero, è pazzesco che il centro di Sesto San Giovanni venga devastato da una inutile pista ciclabile che strozza il traffico, mette in pericolo la vita degli automobilisti e privilegia un numero limitato di ciclisti che invece di scorrazzare nel centro abitato potrebbero andare al parco o in periferia in mezzo al verde e lontano dall’inquinamento