IL FATTO DEL GIORNO / Il voto abruzzese avrà una ricaduta diretta sulla giunta di Sesto?

Lamiranda (secondo da sinistra) nel gruppo di Fi all’inaugurazione della sede intitolata a Berlusconi (facebook)

 Formalmente il centrodestra vince le regionali in Abruzzo e ridà tranquillità alle giunte dove Fdi, Fi e Lega sono assieme. Ma questo risultato tiene realmente in equilibrio tutte le giunte comunali? E nel caso di Sesto San Giovanni, non ci saranno ricadute? 

Il sindaco Roberto Di Stefano è stato rieletto con una coalizione dove la Lega, suo secondo partito dopo l’abbandono di Fi, ha tenuto bene assicurandosi una certa autonomia con il sostegno della lista civica che porta il suo nome. Nel frattempo la volatilità politica di certi exploit ha ridimensionato la Lega fino a farla quasi scomparire rispetto alle percentuali dei mesi passati. Tutti quelli che si sono abbracciati a Salvini, ora sono in fermento e vivono con molta preoccupazione la prospettiva di cosa potrà accadere.

I dati riportati dal “Corriere della Sera” sono indicativi della situazione attuale: FdI si conferma primo partito con il 24,9%, in linea con la tendenza nazionale: alle Regionali di 5 anni fa era soltanto al 6,5%, anche se alle Politiche 2022 (dati della Camera), l’avevano scelto il 27,7% degli abruzzesi. Il Pd è in ripresa, al 18,4% contro l’11,1% della scorsa tornata regionale e il 16,6% delle Politiche 2022 (sempre in Abruzzo). Rilevante l’exploit di Forza Italia, che dal 9% del 2019 (e l’11,1 del 2022) avrebbe raggiunto il 13,4%. Pesante, rispetto al 2019, il risultato della Lega, che cinque anni fa aveva sfiorato il 28% e ora scende all’8,4%, ma in perfetta linea rispetto al dato abruzzese nelle Politiche 2022. Molto più forte del previsto, invece, il calo del M5S, che scenderebbe al 7,1% mentre 5 anni fa sfiorò addirittura il 20% (e alle Politiche 2022 era ancora al 18,4%).

Sono dati che, se riportati a livello locale, potrebbero frantumare la rappresentazione di una maggioranza di centrodestra unitaria e coesa. Nelle stanze del Palazzo da tempo girano voci di una certa diffidenza tra i componenti della giunta Di Stefano. Sono spifferi che non trovano riscontro nell’ufficialità, ma ci sono buoni motivi per ritenere che esistano. Segni in questo senso si colgono dalle dichiarazioni dell’assessore Giovanni Fiorino (Fi) e di quelle in autonomia dell’assessore  Antonio Lamiranda (Fdi), che sembra marciare con una posizione che non tiene conto del sindaco e cerca spazio personale attraverso tutte le occasioni.

Nei giorni scorsi c’è stata l’inaugurazione della sede di Forza Italia intitolata a Berlusconi e tra i presenti (un caso?) come ospite c’era Lamiranda, assieme a Fiorino. Prove d’intesa per respingere certi atteggiamenti che in giunta, come sussurrato da alcune voci, hanno avuto il senso della prevaricazione da parte del sindaco Di Stefano, quando di fronte a delle richieste ha indicato la porta con la battuta “è sempre aperta“?

Dubbi, domande che escono spontanee di fronte a questa crisi della Lega di Salvini, che fanno pensare che potrebbe accadere di tutto anche a Sesto, come sta avvenendo a Milano, con diverse contestazioni interne alla Lega. C’è chi dice che Fiorino-Lamiranda fanno gruppo per tenere a freno l’esuberanza politica del sindaco e altri che addirittura sostengono che Di Stefano, pur di non perdere la sua popolarità, sarebbe pronto a fare un altro salto: dalla Lega a Fdi. Suggestioni politiche? Riteniamo di sì anche se la politica ci ha abituati ad ogni soluzione imprevedibile! (Raoul Rizzi)

 



Categorie:Attualità, Politica

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.